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Verso la sfida con la Svizzera. Gravina: “Spalletti è sereno, sa come alzare il livello d’attenzione”

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L’Europeo continua. Per la Nazionale e per Gabriele Gravina, che dopo aver presieduto la riunione del Consiglio Federale domani tornerà in Germania per stare accanto al Ct Luciano Spalletti e agli Azzurri alla vigilia dell’ottavo di finale con la Svizzera. La rete di Zaccagni con la Croazia, arrivata sui titoli di coda, ha regalato all’Italia una qualificazione sofferta quanto meritata: “Quel gol – ha dichiarato il presidente federale al termine della riunione del Consiglio Federale – l’ho vissuto come un momento di liberazione e di grande soddisfazione per tutti i ragazzi, che vedo lavorare in maniera molto applicata”. E lo stesso si può dire per Spalletti: “Se lo vedo sereno? Sì, è molto sereno. È Spalletti, lui è così: sa scegliere i tempi giusti per alzare il livello d’attenzione e, come ha detto lui stesso, si inietta quel veleno che gli serve. Lo vedo molto applicato sul lavoro. Ho visto tanti allenatori nella mia vita sportiva ed è una sorpresa la sua dedizione: è un perfezionista, uno che si dedica e ama il suo lavoro”.


Il presidente della FIGC Gabriele Gravina con il capo delegazione della Nazionale Gianluigi Buffon

Sabato l’Italia tornerà a Berlino, nello stadio dove 18 anni fa alzò al cielo la sua quarta Coppa del Mondo. Stavolta in palio ci saranno i quarti di finale di un Campionato Europeo in cui è davvero difficile fare pronostici: “Il risultato sportivo – le parole del presidente federale – non si determina sulla base della storia di una società o di una federazione. I risultati si conquistato con i progetti e con il lavoro. La nostra squadra deve sopperire a qualche carenza oggettiva con determinazione, voglia ed entusiasmo e soprattutto attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti che sono protagoniste nel mondo del calcio. Si vince tutti insieme e si perde tutti insieme”.

Soprattutto in un torneo ad eliminazione diretta è spesso un episodio a decidere una partita: “Abbiamo fatto una scelta importante con un allenatore importante. Abbiamo uno staff straordinario e un’organizzazione che, almeno per quello che ci dicono gli amici e i colleghi di altre federazioni, è esemplare: su questo possiamo dare massime garanzie, ma la sorte di una gara può cambiare in un secondo. Vivo con la massima serenità il risultato, che sicuramente va cercato e genera entusiasmo, ma mi piace di più l’idea del progetto da seguire per raggiungere determinati risultati”.

È quanto avvenuto con le Nazionali giovanili che, grazie al lavoro a agli investimenti della FIGC e del Club Italia, rappresentano ormai un modello per le altre federazioni: “Negli ultimi cinque anni siamo gli unici ad esserci qualificati a tutte le fasi finali dei Campionati Europei. Un mese fa l’Under 17 ha vinto il Campionato Europeo, l’anno scorso l’Under 19 si è laureata campione d’Europa e l’Under 20 vice campione del mondo. Questo la dice lunga sulle attività progettuali che stiamo portando avanti”.

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