Gli Azzurri volano a 6 punti coi gol di Frattesi e Kean a Budapest e confermano quanto di buono fatto vedere contro la Francia a Parigi. La punta della Viola in rete: non segnava in Nazionale da tre anni. Nel finale un po’ di paura per la rete di Abu Fani
Due partite di Nations League e sei punti. Dopo la vittoria contro la Francia, l’Italia batte anche Israele e resta prima nel girone. Il 2-1 della Bozsik Arena è frutto di una prestazione attenta, eccezion fatta per qualche sbavatura nella ripresa: i fantasmi dell’Europeo sono spariti grazie al blitz del Parco dei Principi e, anche se non siamo spettacolari, Israele, inferiore tecnicamente, non può impensierirci. La piegano il solito Frattesi, al settimo gol azzurro, il sesto nell’era di Lucio, e Kean, che con la Nazionale non esultava dalla doppietta di tre anni fa contro la Lituania.
niente clean sheet
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Più in generale, però, è l’atteggiamento della squadra che piace, la pazienza nel palleggio quando gli spazi sono chiusi e gli affondi sulla fascia sinistra dove il blocco Inter fa male. Indubbio che il contributo dei nuovi (rispetto a giugno) Ricci e Tonali sia palpabile, ma qualcosa è cambiato soprattutto a livello di testa. Ora siamo meno schiacciati dalla paura di sbagliare. Non siamo ancora al calcio spettacolo, ma tiriamo, costruiamo, corriamo e lottiamo. Come vuole vedere la gente. Peccato che anche stavolta però non manteniamo la porta imbattuta: siamo a sei match di fila con almeno un gol. Qualcosa da correggere c’è ancora in vista degli impegni contro Belgio e Israele di ottobre.
ancora frattesi
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Nella casa della Honved, il campo neutro di Budapest scelto da Israele, Spalletti conferma il centrocampo in blocco (Frattesi, Ricci e Tonali), ma cambia cinque uomini uomini rispetto alla formazione che ha battuto la Francia: oltre agli infortunati Calafiori e Pellegrini, riposano Di Lorenzo, Cambiaso e Retegui; in campo Buongiorno, Calafiori, Gatti, Bellanova e Kean. Simon invece di uomini ne cambia quattro, ma soprattutto passa dal 3-5-2 al 4-3-3 che in fase di non possesso diventa un 4-5-1 per creare duelli uno contro uno in mezzo. L’Italia inizia con il baricentro più basso perché Israele è coraggioso e pressa. Gli azzurri cercano le verticalizzazioni per Kean che attacca la profondità, ma il primo pericolo arriva con il sinistro tagliato su punizione di Dimarco, un tiro cross che Gerafi respinge. Al quarto d’ora ci prova ancora l’esterno dell’Inter, ma la palla sorvola la traversa. Spalletti prova a sorprendere gli avversari impostando a quattro e avanzando Bastoni come regista aggiunto. Un po’ quello che ha fatto Calafiori al Parco dei Principi. Il palleggio dell’Italia è più marcato con il passare dei minuti perché Raspadori arretra per legare il gioco, ma non riusciamo a trovare il varco giusto. O almeno non ci riusciamo fino al 38′, quando recuperiamo la sfera su un rinvio di Israele e sviluppiamo una bella azione che coinvolge Kean, Raspadori, Dimarco e Frattesi, che di petto devia in rete il cross del compagno di club. Il vantaggio libera mentalmente la Nazionale e Raspadori cerca senza fortuna il raddoppio, fermato senza grandi difficoltà dalla parata di Gerafi. All’intervallo i numeri testimoniano la nostra superiorità (58% di possesso, 6-1 le conclusioni), ma non è un dominio anche se Donnarumma ancora non si è sporcato i guanti.
chiude kean
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Simon cambia a inizio ripresa inserendo Jaber e Gloukh rispettivamente per Khalaili e Lavi, ma è ancora l’Italia a far male sulla sinistra con una combinazione tutta interista, Dimarco, Bastoni e Frattesi, con il tiro di quest’ultimo che viene parato. Le forze fresche di Israele si fanno sentire e ci vuole una parata di Donnarumma su Jehezkel, poi però gli azzurri trovano il raddoppio con il tap in di Kean, dopo che Frattesi recupera palla su Revivo e che Raspadori si vede respinto il tiro da Gerafi. Spalletti inserisce Brescianini e gli esterni Cambiaso e Udogie per gestire il match. Il 3-0 di Tonali viene annullato per fuorigioco, poi dentro anche Retegui (per Kean) e Zaccagni (per Ricci) per il finale. Quando tutti aspettano solo il triplice fischio segna Abu Fani, ma vinciamo comunque e restiamo da soli in testa al girone. Dopo Euro 2024 ne avevamo bisogno.
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